mercoledì, luglio 26, 2006

Quando Silvio era socio dei comunisti

Il marchio Publitalia, con tanto di Biscione, accanto alla bandiera rossa, con tanto di falce e martello: è il manifesto della Progress Informacjia Reklama, (Progresso Informazione Pubblicità), la partnership realizzata nel 1988 tra Silvio Berlusconi e la tv di Stato dell'Unione Sovietica. Oggi i «comunisti» e le «cooperative rosse» sono il diavolo, per Berlusconi. Negli anni Ottanta erano invece ottimi soci d'affari. Publitalia, grazie alla mediazione di alcuni dirigenti del Pci, nel 1988 ottenne l'esclusiva della raccolta pubblicitaria degli enti e aziende dell'Europa occidentale che volevano piazzare i loro spot in Urss. Sulla rivista italiana Millecanali, il manager Fininvest Dario Rivolta (oggi responsabile esteri di Forza Italia) dichiarò nel 1990 che Berlusconi aveva realizzato in Urss un fatturato di 4 miliardi di lire, 16 l'anno successivo (con budget Pepsi, Samsung, Renault...). Negli anni precedenti si era sviluppata la collaborazione tra Fininvest e Movicoop, una cooperativa guidata dal cossuttiano Ruggero Parisio. Movicoop assume via via la gestione dei magazzini Fininvest e le fornisce manodopera nel settore della produzione televisiva (specializzati di ripresa, elettricisti eccetera). S'espande anche nella Cuba dell'irriducibile comunista Fidel Castro: Roberto Di Fede, nel suo libro Il Rosso & il Nero (Kaos, 1998) racconta che Movicoop aveva progettato, insieme alle aziende di Stato cubane, una grande lottizzazione turistica al Cayo Paredon Grande, di fronte alle Bahamas, e un centro di produzione televisivo da realizzare in collaborazione con Telecinco, la tv spagnola di Berlusconi, che voleva espandersi nel mercato latinoamericano. Ma oggi, dimenticati i tanti progetti comuni, per Berlusconi i «rossi» sono tornati nemici.

1 commento:

Anonimo ha detto...

guardasigilli sei il migliore