martedì, settembre 19, 2006
"Stop all'embargo sulle armi"
ROMA - Fine all'embargo europeo sulla vendita di armi. La visita di Romano Prodi in Cina si conclude con questa richiesta sulla quale trova più dissensi che consensi, in Italia come in Europa. La prima reazione da Bruxelles è infatti di sostanziale diniego, mentre in Italia si alzano le proteste dell'opposizione e le prese di distanza da vari settori della maggioranza. Mentre dalle parti dell'area centrale della coalizione, quella che dovrebbe dar vita al partito democratico, l'atteggiamento prevalente è il silenzio. Da parte sua, Prodi ha presentato il suo "impegno" per la fine dell'embargo negando che si tratti di una "novità". L'Italia, ha sottolineato il presidente del Consiglio, con implicito riferimento al governo Berlusconi, è schierata da tempo su questa posizione. D'altra parte, ha osservato ancora Prodi, la questione ha un'importanza solo simbolica: la Cina è ormai autosufficiente, e si fornisce comunque da altri paesi. Per cui, mantenere l'embargo (che fu introdotto ai tempi della repressione nel sangue dei movimenti che nel 1989 chiedevano libertà) serve solo ad irritare il governo cinese, che lo considera alla stregua di una "discriminazione. Ma se nell'Unione le critiche sono moderate nei toni, dalla Cdl piovono critiche ed accuse su un presidente del Consiglio che, accusa il leghista Roberto Calderoli, pensa ad "armare i cinesi" proprio nel momento in cui la pace nel mondo è minacciata da più parti.(una volta che ha detto una cosa sensata) Critiche analoghe vengono anche da Forza Italia e soprattutto da An: per Maurizio Gasparri, quella di Prodi è una "proposta oscena". Quanto a Gianfranco Fini, si limita a sottolineare che Prodi ha annunciato una posizione che "confligge" con quella ufficiale dell'Unione europea. tra te e quell'altro cojone al vaticano fate a gara a chi mette benzina sul foco, bravi quanto t'hanno dato i cinesi per fare sta proposta in consiglio europeo?
Pubblicato da fight club alle 10:32 AM 3 commenti
L’urlo di Al Qaida: «Conquisteremo Roma»
Il mondo musulmano più estremista non accetta ragioni né giustificazioni: il discorso del Papa a Ratisbona è un'offesa all'islam e a Maometto, e il Papa si merita di morire. Le correnti islamiche radicali utilizzano le affermazioni di Benedetto XVI per istigare le masse arabe e islamiche contro l'Occidente e la Chiesa cattolica. In prima fila la rete terroristica di Al Qaida, che approfitta dell'occasione per ribadire le minacce all'Occidente. «Conquisteremo Roma come promesso dal profeta», minaccia il Consiglio dei mujaheddin, sigla della guerriglia irachena in cui è confluita la cellula locale di Al Qaida in un comunicato diffuso sul web. Le dichiarazioni del Papa «sono una mobilitazione a favore della guerra dei crociati dichiarata da Bush». Il messaggio non risparmia i toni apocalittici: «Diciamo al servo dei crociati: ti devi aspettare la sconfitta... Diciamo agli infedeli e ai tiranni: dovete aspettarvi la sofferenza. Noi continueremo la nostra jihad», aggiunge il comunicato. Subito dopo, un secondo messaggio è stato diffuso sulla rete dal gruppo iracheno «Ansar al Sunna», che in passato ha rivendicato numerosi attacchi ed esecuzioni in Irak. Anche qui minacce agli occidentali, e in particolare all'Italia. «Noi vi riserviamo soltanto la spada come risposta alla vostra arroganza», afferma il gruppo. Il Papa, aggiunge rivolto ai «crociati», «seguace di Satana in Vaticano, oggi è orgoglioso del suo odio per i musulmani. Si avvicina il giorno in cui gli eserciti dell'islam distruggeranno i loro rifugi a Roma». Parte della stampa araba insiste con la condanna e la richiesta di scuse, agitando lo spettro di un «conflitto tra le due più grandi religioni monoteiste del mondo», come scrive il giornale egiziano Al Sharq. Mentre il saudita Al Yom afferma che le idee espresse dal Papa rientrano «nel quadro di una corrente di pensiero in accordo totale con le idee dell'estrema destra degli Stati Uniti sul conflitto tra civiltà. Questa ideologia fa rullare i tamburi di guerra». L'«errore del Papa equivale a mille», titola il panarabo Asharq al Awsat, mentre Al Hayat mette in guardia che se «le accuse occidentali non cesseranno, il fossato si farà ancora più profondo, le operazioni terroristiche continueranno, e la lotta all'estremismo fallirà... La collera musulmana è come un fuoco impetuoso capace di distruggere tutto».Se qualche giornale adotta una linea più moderata, chiedendo che Ratzinger «si spieghi meglio» (è il caso dell'egiziano Al Akhbar), in alcuni Paesi sono continuate le proteste di piazza. A Bassora, in Irak, alcune centinaia di persone hanno bruciato un pupazzo raffigurante Ratzinger. Il responsabile dei circa venti milioni di musulmani cinesi ha accusato il Papa di avere «insultato» l'islam; in Algeria un portavoce governativo ha definito «un pericoloso sviluppo» le affermazioni del Pontefice; in Siria, il patriarca Agnatios IV Hazim ha espresso «profonda preoccupazione» in un messaggio inviato a Roma. E gli integralisti palestinesi hanno emesso una fatwa (editto religioso) in cui si invita a uccidere il Pontefice. Anche se l'autore della fatwa non è noto, ambienti palestinesi ben informati assicurano che si tratta di un esponente religioso molto noto, che fino a poco tempo fa ricopriva una carica importante in un Paese arabo. Una piccola manifestazione di protesta inscenata da poche decine di giovani si è svolta ieri davanti alla nunziatura apostolica a Teheran. Mentre in Kashmir alcune organizzazioni separatiste hanno proclamato uno sciopero generale a pochi giorni dall'inizio del Ramadan. Chiuse le scuole e i negozi e paralizzato il trasporto pubblico.
Pubblicato da fight club alle 10:12 AM 0 commenti
tanti auguri a me...
il lok seals in attesa di futuri sviluppi si voleva fare sul blog del fight gli auguri da solo anche se ormai è il 19... tanti auguri a me tanti auguri a me tanti auguri a me tanti auguri a me..... bravooooooooooooooooooooo look seals
Pubblicato da fight club alle 1:25 AM 0 commenti
al G8 c'eravamo anche noi!
oh lo sbirro è...il mestiere piu infame che c'è quando indossa la divisa un leone è ma nella vita che uomo è DI MERDA.
Pubblicato da fight club alle 12:55 AM 0 commenti