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Roma, 15 set. (Apcom) - Si è spenta questa notte a Firenze Oriana Fallaci. La giornalista e scrittrice aveva 77 anni ed era affetta da tempo da un male incurabile. La scrittrice è deceduta all'1,30 nella clinica Santa Chiara, dove era ricoverata da giorni per il cancro contro cui lottava da anni. I funerali, per espresso desiderio della scrittrice, si svolgeranno in forma privatissima.
Nata a Firenze il 29 giugno del 1929, la Fallaci durante la seconda guerra mondiale si unì al movimento clandestino della Resistenza Giustizia e Libertà vivendo in prima persona i drammi della guerra.
La Fallaci iniziò giovanissima la carriera giornalistica, lavorando come inviata speciale ed in seguito come corrispondente di guerra per L'Europeo: dal 1967 in Vietnam, poi nella guerra Indo-Pakistana, in Sud America, in Medio Oriente.
Dopo aver seguito come corrispondente di guerra alcuni tra i più importanti conflitti del secolo scorso, la Fallaci si è dedicata prevalentemente all'attività di scrittrice. A quest'attività di reporter hanno fatto seguito le interviste a importanti personalità della politica. Tra i personaggi intervistati Yasser Arafat, Mohammad Reza Pahlavi, Henry Kissinger, Indira Gandhi, Golda Meir, l'Ayatollah Khomeini, e Muammar Gheddafi.
Oriana Fallaci viveva a New York e da molti anni lottava contro il cancro da lei definito "L'Alieno". Con i suoi recenti libri e articoli sulle tematiche dell'11 settembre si era collocata ideologicamente in una posizione che lei definiva di "difesa della cultura occidentale", in netta contrapposizione al fondamentalismo islamico.
Dopo aver espresso per tutta la vita opinioni anticlericali negli ultimi anni si era avvicinata alla Chiesa cattolica. Papa Benedetto XVI l'ha ricevuta a Castel Gandolfo in udienza privata nel 2005.
Oriana Fallaci "voleva morire a Firenze, come leistessa, nella sua ultima uscita pubblica, a febbraio a New York, mi aveva confidato. Così è stato", ha rivelato Riccardo Nencini, presidente del Consiglio Regionale della Toscana.
Con la morte di Oriana Fallaci "scompare una giornalista di fama mondiale, autrice di grandi successi editoriali, appassionata protagonista di vivaci battaglie culturali, ammirevole nella strenua lotta contro il male che l'aveva colpita", ha scritto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio di intensa partecipazione al dolore dei familiari della giornalista.
Le lacrime della Lega. (ma porcozio)"Piango la morte di un simbolo della cultura, dell'onestà intellettuale e della libertà. Piango chi, nonostante la propria malattia, ha previsto e denunciato i rischi del diffondersi del fondamentalismo islamico in mezzo a un mare di omertà e silenzio vigliacco" dice il leghista Roberto Calderoli. Parole in sintonia con le tante telefonate commosse ricevute da Radio Padania, sulle cui frequenze diversi ascoltatori hanno pianto in diretta. "Sul piano delle idee e del modo di concepire la politica resta un profondo disaccordo" dice il Nobel per la Letteratura Dario Fo che ricorda le posizioni fortemente identitarie e di contrapposizione con l'Islam dell'ultima Fallaci, sottolineando di "aver sempre dichiarato ciò che pensavo di lei e del suo lavoro: ho sempre detto che aveva posizioni aggressive, antistoriche".