giovedì, gennaio 31, 2008

E NOI SIAMO ANCORA QUI! Fight Club, 30 gennaio 2008 Camicie Fucsia, Italiani e Italiane! Dopo un lungo silenzio, ecco che nuovamente ví giunge la mia voce e sono sicuro che la riconoscerete: è la voce che vi ha chiamato a raccolta nei momenti difficili e che ha celebrato con voi le giornate trionfali della Patria. Ho tardato qualche giorno prima di indirizzarmi a voi perché, dopo un periodo di isolamento morale, era necessario che riprendessi contatto col mondo. La radio non ammette lunghi discorsi. Senza ricordare per ora i precedenti, vengo al pomeriggio del 25 luglio, nel quale accadde quella che, nella mia già abbastanza avventurosa vita, è la più incredibile delle avventure. II colloquio che io ebbi coll' amministratore durò venti minuti e forse meno. Trovai un uomo col quale ogni ragionamento era impossibile, poiché egli aveva già preso le sue decisioni. Lo scoppio della crisi era imminente. E' già accaduto, in pace e in guerra, che un ministro sia dimissionario, un comandante silurato, ma è un fatto unico nella storia che un uomo il quale, come colui che vi parla, aveva per due anni servito il condominio con assoluta, dico assoluta, lealtà. Ebbi subito l'impressione che la protezione non era in realtà che un fermo. Avevo però la netta sensazione, pur essendo completamente isolato dal mondo, che . Nella notte dall'11 al 12 settembre feci sapere che i nemíci non mi avrebbero avuto vivo nelle loro mani. La guardia che mi vegliava lo capì e non un colpo partì. Tutto è durato 5 minuti: l'impresa rivelatrice dell'organizzazione e dello spirito di iniziativa e della decisione dell'amministratore rimarrà memorabile nella storia della guerra. Col tempo diverrà leggendaria. Qui finisce il capitolo che potrebbe essere chiamato il mio dramma personale, ma esso è un ben trascurabile episodio di fronte alla spaventosa tragedia in cui il governo democratico liberale e costituzionale del 25 luglio ha gettato l'intera nazione. Non credevo in un primo tempo che il governo del 25 luglio avesse programmi cosi catastrofici nei confronti del fight stesso. Ma dopo pochi giorni le prime misure indicavano che era in atto l'applicazione di un programma tendente a distruggere l'opera compiuta dalla diarchìa durante due anni ed a cancellare due anni di storia gloriosa che aveva dato al condominio un impero ed un posto che non aveva maí avuto nel mondo. Oggi, davanti alle rovine, davanti alla guerra che continua noi spettatori sul nostro territorio taluno vorrebbe sottilizzare per cercare formule di compromesso e attenuanti per quanto riguarda le responsabilità e quindi continuare nell'equivoco. Mentre rivendichíamo in pieno la nostra responsabilità, vogliamo precisare quelle degli altri a cominciare dall' ex amministratore, essendosi dimesso che, avendo abdicato, come la maggioranza dei condomini si attendeva, può e deve essere chiamato direttamente in causa. E' la stessa dinastia che, durante tutto il periodo della guerra, pur avendola dichiarata, è stata l'agente principale del disfattismo e della propaganda antifightista. II suo interesse all'andamento della guerra, le prudenti e non sempre prudenti riserve mentali, si prestarono a tutte le speculazioni del nemico mentre l'erede, che pure aveva voluto assumere il comando del fight, non è mai comparso sui campi di battaglia. Sono ora più che mai convinto che il vicino ha voluto, preparato, organizzato anche nei minimi dettagli il colpo di stato, complice ed esecutore la moglie. Il Fight che noi vogliamo instaurare sarà condominiale e sociale nel senso più lato della parola: sarà cioè fascista nel senso delle nostre origini. Nell'attesa che il movimento si sviluppi fino a diventare irresistibile, i nostri postulati sono i seguenti: 1) riprendere le armi e spostare gli scatoloni soltanto il sangue può cancellare una pagina così obbrobriosa nella storia del Fight; 2) preparare, senza indugio, la riorganizzazione delle nostre Forze Armate attorno alle formazioni della Milizia; solo chi è animato da una fede e combatte per una idea non misura l'entità del sacrificio; 3) eliminare i traditori e in particolar modo quelli che fino alle 21,30 del 25 luglio militavano, talora da parecchi anni, nelle file della casetta e sono passati nelle file del nemico; 4) annientare le plutocrazie parassitarie e fare del lavoro, finalmente, il soggetto dell'economia e la base infrangibile del Fight. Camicie Fucsia fedeli di tutta Italia! Io vi chiamo nuovamente al lavoro e alle armi. L'esultanza del nemico per la capitolazione del Fight non significa che esso abbia già la vittoria nel pugno, poiché noi non capitoleranno mai. Viva l'Italia! Viva il Fight! IL VICEPRESIDENTE ANNO II DELL'ERA FIGHTISTA