lunedì, settembre 18, 2006

il papa scomunica gli atei devoti

Tra le cose grottesche che caratterizzano l'Italia, vi sono le persone che costituiscono il gruppo dei cosiddetti "atei devoti".

Costoro, pur dichiarandosi atei, non solo si comportano come "papisti più del Papa", ma hanno altresì la presunzione di dirgli quale sia il giusto insegnamento ch'egli deve impartire ai fedeli.

A costoro spiace ogni possibile apertura verso l'Islam che il Papa possa compiere, e non ne fanno mistero.

Il loro ideale è infatti una "Lepanto eterna": una guerra senza quartiere all'Islam fino alla sua completa scomparsa dalla terra.

Ora, a parte la considerazione che una delle cose positive dell'Occidente è, o dovrebb'essere, la libertà religiosa (peraltro già garantita nella Spagna della dominazione araba), è del tutto ovvio che il loro scopo è irraggiungibile, perchè, come insegna Tertulliano - che non era un fondamentalista islamico, bensì un esponente di spicco della chiesa dei primi secoli -, il sangue dei martiri è la linfa che fa crescere l'albero della fede.

Per confutare le loro aberranti posizioni e tesi, merita chiedersi se davvero l'Islam vede nel cristianesimo una minaccia, come sostengono gli "atei devoti".

La risposta è: no. L'Islam rispetta la fede dei "popoli del Libro".

Ne è prova ciò che dice il Papa: "L'Islam si spaventa di fronte ad un Occidente che esclude totalmente Dio dalla visione dell'uomo. La vera minaccia non viene vista nella fede cristiana, ma nel disprezzo di Dio e nel cinismo che considera il dileggio del sacro un diritto della libertà. Questo cinismo non é il tipo di tolleranza e di apertura culturale che i popoli aspettano e che tutti noi desideriamo! La tolleranza di cui abbiamo urgente bisogno comprende il timor di Dio, il rispetto del sacro per le altre religioni. Ma cio presuppone che noi stessi impariamo nuovamente il timor di Dio. Questo senso di rispetto puٍ essere rigenerato nel mondo occidentale soltanto se cresce di nuovo la fede in Dio, se Dio sarà di nuovo presente per noi ed in noi. I cristiani non impongono la fede a nessuno perchè e una attivita contraria al cristianesimo. La fede puo svilupparsi solo nella libertà." (dall'omelia del 10 settembre 2006).

Quando i "lepantisti" plaudono le vignette blasfeme contro il Profeta Mohamed, compiono proprio quel dileggio oggetto della condanna papale.

Quando essi inneggiano alla superiorità del cristianesimo, vengono meno al rispetto dell'altrui sacro cui sarebbero invece tenuti se seguissero le parole del Papa.

Ma non v'è da stupirsi dei loro comportamenti: costoro, infatti, non intendono la religione come fede, bensì come strumento di potere.

Non è un caso che molti tra essi provengano da una formazione relativistica, che riduce ideologie e fedi a semplici opzioni tattiche da adottare secondo contingente convenienza.

Se quindi l'Occidente vuole finalmente dirsi, con ragione, cristiano, non solo deve recuperare l'essenza del cristianesimo, ma altresì il rispetto verso le altre fedi e verso coloro che le professano.

3 commenti:

fight club ha detto...

Mi pare che tale articolo non denuncia a pieno la realtà occidentale. Prendere l'Italia come esempio; credi davvero che noi italiani non abbiamo rispetto per i musulmani e dell'Islam? A me pare che gli concediamo invece troppo rispetto, più di quello che loro meritino...
Costruire Moschee a rotta di collo non è sinonimo di pluralismo religioso?
Allora la mia domanda è un'altra...
Dato le loro continue manifestazioni di violenza nei nostri confronti, ricordo che a noi ci kiamano "cani infedeli", è giusto dargli tutta questa attenzione? Per me si potrebbero dare tutti in culo

Anonimo ha detto...

ma statte zitto che sei il primo che esce coi musulmani e sei sempre quello che se vole magnà il kebab!

fight club ha detto...

Ma statte zitto...lo dici solo a bobby, a me no...
E po i turchi con cui me la faccio io non sono nè terroristi e nè musulmani...