martedì, settembre 05, 2006

Ciao presidente.....

Caro Cipe,non sono riuscito a dirti quello che volevo, per paura di farti capire che il tempo era inesorabile e la malattia terribile. Scusami, ma credo che ti debba ringraziare soprattutto per la pazienza che hai sempre avuto con me.Per i tuoi occhi che sorridevano, fino alla fine, ai miei entusiasmi o all’ironia con cui cercavo di superare insieme a te momenti difficili.Pochi giorni fa, pochissimi, mi parlavi con un filo di voce - e con l’espressione di chi ti vuole bene - dell’Inter, proiettando il tuo pensiero in un futuro che andava oltre le nostre povere, ignoranti, possibilità umane.Qualche mese fa ti chiedevo un po’ scherzando un po’ sul serio come mai non riuscivamo ad avere un arbitro amico, tanto da sentirci almeno una volta protetti, e tu, con uno sguardo fra il dolce e il severo, mi rispondesti che questa cosa non potevo chiedertela, non ne eri capace. Fantastico. Non ne era capace la tua grande dignità, non ne era capace la tua naturale onestà, la sportività intatta dal primo giorno che entrasti nell’Inter, con Herrera che ti chiamò Cipelletti, sbagliandosi, e da allora, tutti noi ti chiamiamo Cipe. Dolce, intelligente, coraggioso, riservato, lontano da ogni reazione volgare.Grazie ancora di aver onorato l’Inter, e con lei tutti noi. Massimo Moratti

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sapere che nel calcio c'erano persone come Giacinto Facchetti, mi alleviava dalla rabbia che provavo nel notare le ingiustizie nel mondo del calcio...Oggi Facchetti non c'è più e con se ha portato via anche quel poco di onestà e sincerità che aleggiava nel mondo del pallone. Ed anche io che non ho mai amato l'inter, sento di salutare e ringrazie Giacinto Facchetti...è doveroso nei confronti di una persona che ha sofferto tanto e in così breve termine. Ciao Giacinto...almeno dall'alto fà che la juve abbia vita dura, che quegli zammameri imparino da te cosa sia la lealtà sportiva. Grazie.